Metodo Charmat - BLS • Benotto Luigino Spumanti
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Metodo Charmat

I vini Spumanti oggi sono principalmente prodotti attraverso il “Metodo Martinotti-Charmat”, processo che prevede la fermentazione in un’autoclave pressurizzata e a temperatura controllata, per un periodo breve che va dai 30 giorni ai 6 mesi, durante il quale gli zuccheri presenti vengono trasformati in alcol e anidride carbonica ad opera dei lieviti. Il prodotto della spumantizzazione viene quindi imbottigliato ed è pronto per essere consumato. Il risultato derivante da questo metodo è uno Spumante nel quale vengono esaltate le caratteristiche di fruttato, freschezza e aromaticità del vitigno di base.

Il primo ad avere l’idea di far fermentare i vini spumanti in grandi recipienti e con procedimento celere, piuttosto che nelle bottiglie, fu il Maumèné. Egli costruì un apparecchio detto “Afroforo” che consta di una baule entro cui l’enologo faceva avvenire la fermentazione del vino, aspettando che il vino diventasse limpido da se, per poi spillarlo e imbottigliarlo. Questo primo tentativo non ebbe tuttavia successo industriale.
Solo più tardi, alla fine del Diciannovesimo secolo, tale concezione fu ripresa dal Martinotti, direttore per l’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti, il quale introdusse la fermentazione in grandi recipienti a tenuta stagna, senza però incontrare accoglienza favorevole.
Chi seppe far rendere gli studi e gli accorgimenti suggeriti dal Martinotti fu il francese Eugène Charmat che attorno al 1910 brevettò tale attrezzatura e quindi il metodo fu conosciuto nel mondo con il nome francese.
Il suo principale merito è di avere abbandonato le autoclavi di legno proposte dal Martinotti e adottato quelle di acciaio rivestite internamente da uno smalto vitreo inattaccabile dagli acidi del vino e dall’acido solforoso.
Oggi questo metodo è denominato “Metodo Martinotti-Charmat” o anche “Metodo Italiano“. Questa tecnica di spumantizzazione è stata negli anni sempre più affinata e resa specifica in funzione del vino utilizzato.

Per quanto riguarda il Prosecco ottenuto nelle colline di Valdobbiadene, la ricerca e gli studi nella elaborazione di questo Spumante realizzati da Antonio Carpenè, hanno permesso di esaltare sempre di più le peculiarità uniche di questo vino tanto che oggi possiamo definire come “Metodo Valdobbiadene” l’insieme di territorio-vino–spumante.